Entalpia

L’entalpia

L’entalpia dell’aria può essere definita come la capacità che essa ha di scambiare calore. Non è un valore assoluto, pertanto la stessa entalpia può essere rappresentata in punti diversi su diagrammi diversi. Questo non ha importanza, poiché quel che ci interessa misurare è la variazione di entalpia.
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Nel diagramma psicrometrico sopra riprodotto vediamo la scala delle entalpie in diagonale al limite sinistro. Ogni entalpia attraversa tutto il diagramma. La riga di entalpia segnata in rosso corrisponde a 65 kJ per kg d’aria. Vediamo che su quel valore troviamo varie condizioni dell’aria: 40°C col 215, 35°C col 33%, 30°C col 50%, 25°C col 78%, 22°C col 100%.
Per calcolare il calore necessario per riscaldare un kg d’aria da una condizione a un’altra bisogna individuare l’entalpia dell’aria data, l’entalpia dell’aria alla condizione che vogliamo raggiungere, quindi fare la differenza tra le due entalpie.
Esempio: Vogliamo raffreddare 1 kg d’aria da +35°C col 50% a +5°C satura (100% u.r.).
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Vediamo, nel diagramma sopra, che a +35°C col 50% corrisponde un’entalpia di 81 kJ/kg, mentre a +5°C col 100% di 18,5 kJ/kg. La differenza (81 – 18,5), 62,5 kJ, è la quantità di calore necessaria per compiere il processo su 1 kg d’aria.
Viceversa, se dobbiamo riscaldare senza umidificazione 1 kg d’aria da +5 satura, viaggiamo, sul diagramma, in orizzontale verso destra, arriviamo a +35°C col 15,5%, con un’entalpia di 49,1 kJ/kg. Quindi 49,1 – 18,5 = 30,6 kJ.
Nel diagramma sotto è riportato il processo
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